"Una luce passeggera", il romanzo di Aldo Tanchis, è una storia vera. Quella di un uomo, partito dalla Sardegna per l’Etiopia nel periodo della colonizzazione fascista, per realizzare il sogno che a casa sua gli era stato negato: mettere su una fattoria.
Arrivano gli inglesi, lui e la famiglia vengono cacciati brutalmente. Perdono tutto, anche un figlio. Tornano in Sardegna. L’immagine è una landa desolata piena di neve, il protagonista che avanza ed è pronto a sparare, perché è un duro. Come in un western.
Eolo, sardo risoluto e volitivo, lascia la sua terra per inseguire il miraggio della fortuna e della ricchezza nell'Etiopia dell'imperialismo fascista. Ad Addis Abeba conosce e sposa Liliana, una bellissima ragazza di Parma, che condividerà insieme a lui la tragica esperienza dei campi di prigionia. Finita la guerra, che gli è costata la perdita di tutti i suoi averi e la vita del figlio appena nato, torna in Sardegna, dove cercherà il riscatto diventando allevatore di bestiame. Durante una gelida notte in sella al suo cavallo inseguirà i briganti che gli hanno rubato il bestiame, ripercorrendo, in un intrecciarsi vorticoso di ricordi ed emozioni, facendo i conti col suo passato e il suo presente.
Aldo Tanchis, è nato a Lei, paesino del Marghine di poche centinaia d’abitanti, studia al liceo di Oristano e si laurea in lettere moderne a Cagliari, è uno scrittore e sceneggiatore italiano.