"La curiosa stravaganza" di Daniela Stecconi è il titolo di uno spettacolo che è stato proposto al teatro comunale di Fontanellato (PR) all’interno della rassegna di teatro sociale “Piccoli Teatri” organizzato dalla Federazione Italiana Tempo Libero (FITeL) dell’Emilia-Romagna. Rassegna che si svolta dal 14 aprile al 12 maggio con cinque serate interamente dedicate al teatro amatoriale e sociale, rappresentate nei teatri di Fontanellato e Fidenza.
Il 31 maggio 2017, nella sala Comunale di Fontanellato, la giuria convocata dal comitato organizzatore ha scelto, per rappresentare l'Emilia-Romagna alla rassegna del Teatro sociale "Proscenio aggettante 2017", lo spettacolo dedicato ad Alfonsina Strada di Daniela Stecconi. Ecco, in sintesi, le motivazioni della classifica scelta dalla giuria e composta dal drammaturgo Matteo Bacchini, dagli attori Davide Pieroni e Giacomo Giuntini del Teatro due, da Flaviano Fassa e Laura Biloni assessore alla cultura di Fontanellato:
1° - LA CURIOSA STRAVAGANZA di Daniela Stecconi - Uno spettacolo molto teatrale e molto umano, una storia di altri tempi che una scrittura magnifica riesce a rendere attuale e coinvolgente. Daniela Stecconi non interpreta Alfonsina: è Alfonsina. E il pubblico la segue lungo le strade del Giro del '24 vivendo con lei la fatica e l'orgoglio dell'impresa, in una drammaturgia che scorre veloce e perfetta come una moltiplica Campagnolo. Uno spettacolo che di amatoriale ha solo la grande passione con cui è stato creato.
2° ex aequo - LE SCARPE DEL TENNIS di Guido Mezzera e ARGENT VIV della Famija Pramzana - Due spettacoli diversissimi fra loro (multimediale e ragionato Le scarpe del tennis, classico e spontaneo Argent viv) ma ugualmente capaci di raggiungere il pubblico.
Guido Mezzera, i suoi musicisti e la sua danzatrice raccontano le storie di Jannacci prima e dopo Jannacci, e bastano poche parole e poche note per ricreare una Milano che non c'è più ma che all'improvviso c'è ancora.
La Famija Pramzana trascina gli spettatori con uno spettacolo "antico" nella struttura (i tre atti, la costruzione a equivoci e incroci) ma molto fresco e godibile grazie all'affiatamento degli attori, una compagnia e un capocomico che portano avanti la tradizione di Eduardo De Filippo ... nella lingua dei nostri borghi.
Una menzione anche alla compagnia “SOLOPOSTINPIEDI” e a “FATTI D’ARTE”, la prima per la simpatia con cui hanno messo in scena il loro “SARTO PER SIGNORA”, un classico della commedia che interpretato con spontaneità risulta sempre vivo e divertente, la seconda che ha portato in scena "ESSERE DONNE" una commedia che mette al centro l’essere donna con le sue energie, l’allegria, le fatiche e i dolori.
La rassegna teatrale "Proscenio aggettante" è alla sua XIX^ edizione e ha l’obiettivo di dare impulso e valore alle attività culturali e artistiche promosse dai circoli aziendali e dalle diverse realtà dell’associazionismo di base, presenti in tutto il territorio nazionale e aderenti alla FITeL. Lavoro e arte, due mondi che, per convinzione diffusa, non sembrano essere in grado di dialogare tra loro.
"Proscenio Aggettante" è una delle manifestazioni di teatro amatoriale di maggior rilievo nel panorama nazionale anche grazie alla sua formula del tutto originale: l'unione tra lavoro, teatro amatoriale e teatro con la "T" maiuscola. La peculiarità di "proscenio aggettante" è, infatti, di far salire sul palcoscenico le migliori compagnie italiane dei CRAL, dei dopolavoro, dei Circoli e delle Associazioni, sotto lo sguardo attento di affermati professionisti del mondo del teatro.
Già il titolo della manifestazione rivela la sua 'mission': il "proscenio" è infatti la parte del palcoscenico che si situa più vicino agli spettatori, un 'luogo' che regala agli spettatori forti emozioni e partecipazione legata all'interazione con l'attore che sul palco, con gesti e parole, avvia un vero e proprio 'dialogo' con chi assiste allo spettacolo; con "aggettante" si indica invece la fusione dinamica e creativa tra cultura teatrale, pratica attoriale e benessere psicofisico del lavoratore.
Nell'ambito della selezione regionale dell'Emilia Romagna di "Proscenio Aggettante 2017", grazie anche alla collaborazione dell'associazione Peter Pan di Fontanellato e all'impegno di: CRAL Cariparma, CRAL Bormioli, Circolo Dozza, CRT FITeL Piacenza, Fatti d'Arte e Lepidus.it, sono andati in scena cinque spettacoli:
- Venerdì 14 aprile "LA CURIOSA STRAVAGANZA - Oratorio per Alfonsina" di e con Daniela Stecconi, al Teatro Comunale di Fontanellato (Associazione Lepidus.it).
- Sabato 22 aprile al Teatro G. Magnani di Fidenza è andato in scena "LE SCARPE DEL TENNIS e altri racconti ascoltando le canzoni di Enzo Jannacci" di e con Guido Mezzera, con l’introduzione di Giorgio Vittadini (CRT FITeL Piacenza).
- Venerdì 28 aprile al Teatro Comunale di Fontanellato è andato in scena "ARGENT VIV" con la Famija Pramzana (CRAL Cariparma).
- Giovedì 4 maggio 2017 sempre al Teatro Comunale di Fontanellato, l'Associazione "FATTI D'ARTE" di Faenza ha messo in scena “ESSERE DONNE".
- In chiusura, Venerdì 12 maggio al Teatro Comunale di Fontanellato, la Compagnia teatrale "SOLOPOSTINPIEDI" del Circolo Dozza di Bologna, ha presentato "SARTO PER SIGNORA" di George's Feydeau.
Nel corso degli spettacoli, tutti a ingresso libero, è proseguita la raccolta volontaria di fondi iniziata con la serata di solidarietà «VA AL CENTRO» - organizzata dalla FITeL a Bologna il 16 marzo scorso - a sostegno del Comune umbro di Preci, in Valnerina, colpito dal terremoto nell’ottobre del 2016.
Lo spettacolo di Daniela Stecconi, nasce come “oratorio”, in pratica una lettura accompagnata da un sax; un testo che è stato poi rivisto, approfondendo la relazione tra la “passione” per la bicicletta, e la “Passione” di Cristo, i cui simboli Alfonsina intravede nella bicicletta fin da subito (corona rosario e aureola, che corrispondono alla corona dentata, la catena e le ruote); le 12 tappe del Giro d’Italia diventano le 12 stazioni della passione di Cristo, una Via Crucis.
Nel 1924 erano ammessi al Giro d’Italia corridori che venivano chiamati anche “diseredati” o “ciclisti di ventura”: erano coloro che affrontavano il Giro privi dell’appoggio delle case ciclistiche, e tra di loro c’era anche qualcuno che tentava il Giro per racimolare qualche soldo. Il caso di Alfonsina Strada è diverso: era regolarmente iscritta all’U.V.I., l’Unione Velocipedistica Italiana, come dilettante. Alfonsina non era una ciclista di ventura, ma nemmeno lei aveva una casa alle spalle, era isolata, un fatto che rendeva ancora più difficile un Giro che era già duro di per sè.
Quell’anno, il ‘24, l’iscrizione di Alfonsina venne accettata in virtù del fatto che le case ciclistiche erano in rotta con gli organizzatori del Giro, a tal punto da non far iscrivere nessuno dei loro ciclisti: mancavano nomi come Girardengo, Binda, Pelissier ... significava un Giro che non avrebbe riscosso attenzione.
Alfonsina viene iscritta per questo, per fare attrazione, "una stravaganza attira sempre" ma il suo nome venne pubblicato al maschile: n.72 Strada Alfonsin. Per tutti, per la stampa, per gli altri corridori, era un uomo come gli altri. Solo alla partenza si accorsero della differenza.
E lì comincia l’impresa epica di una donna che in pieno fascismo sfida il costume che la vuole a casa moglie e madre; sfida gli studi scientifici che non ritengono il ciclismo adatto al sesso femminile; sfida la sua famiglia; sfida le critiche e le maldicenze; sfida gli uomini. E li batte. Circa 60 di loro si ritireranno, lei arriva fino alla fine. Ultima solo in 4 tappe, micidiali anche per lo stato in cui versavano le strade allora.
Alfonsina non è stata solo un’attrazione, sia chiaro: è stata una serissima sportiva, ha vinto 36 corse, nel 1911 ha battuto il record di velocità femminile. In Francia godeva di grande rispetto, Madame Strada. In Italia, meno. In Italia era solo una curiosa stravaganza. E questa si, che è la nostra vera stravaganza: di non dare mai peso a chi ha spessore.