Ai Musei Civici di Palazzo Farnese il 10 aprile verrà inaugurato il nuovo allestimento della sezione romana del Museo Archeologico.
Il nuovo percorso di visita presenterà circa 1200 reperti disposti lungo quindici sale che coprono un arco temporale che si srotola dalla fondazione di Placentia nel 218 a.C. fino al VI secolo d.C., quando vi si stabilirono i Longobardi.
A quest’ultima fase (dove l’aggettivo, ovviamente, ha valore soltanto relativo, per quanto riguarda il percorso) appartiene il tremisse in oro coniato a Piacenza sotto il regno di Liutprando (712-744 d.C.). La scansione è tematica, agglutinata attorno ad argomenti come le istituzioni cittadine, l’economia, la vita quotidiana, la religione e il ruolo del fiume Po.
Il nuovo allestimento è finanziato con fondi europei stanziati dalla Regione Emilia-Romagna e con risorse del Comune di Piacenza e fa parte del progetto di Piacenza 2020/21, il ricco calendario di eventi culturali, promosso dal Comune di Piacenza, dalla Fondazione Piacenza e Vigevano, dalla Diocesi Piacenza-Bobbio, dalla Camera di Commercio di Piacenza.
La riqualificazione dei sotterranei mette in risalto i gioielli della collezione, a cominciare dal fegato etrusco detto appunto “Fegato di Piacenza” (datato alla fine del II - inizi del I secolo a.C.) e dalla statua panneggiata opera dello scultore ateniese Kleoménes. E poi il mosaico con decorazioni di cigni e di una lira, la sfinge alata, il letto in legno con rivestimento in osso bovino, le antefisse e una scacchiera in terracotta, perché - è bene saperlo - i Romani non passavano tutto il tempo a fare la guerra!