Un’attrazione, ostinata e irresistibile, lega la terra e la luna, più che due corpi celesti quasi un pianeta doppio.
I movimenti e le configurazioni lunari hanno fatto impazzire gli astronomi e affascinato la gente comune di tutti i tempi, suscitando un culto che ha accompagnato il cammino della nostra civiltà. Ancora oggi la rossa luna delle eclissi inchioda migliaia di persone con lo sguardo al cielo. Mezzo secolo dopo che l’uomo è atterrato sul suo suolo, la luna rientra finalmente nei piani strategici delle agenzie spaziali. Riprendere il filo invisibile che ci lega al nostro satellite significa parlare sì di superstizione, scienza e poesia, ma soprattutto di futuro. Proviamo allora a raccontare una luna nuova.
Il libro di Perozzi è un manifesto dell’umana aspirazione alla conquista della Luna, una dichiarazione di eterna ammirazione nei confronti del satellite che, presente e mutevole, scandisce il tempo fin dalla comparsa dell’uomo sulla Terra, l'autore racconta la Luna attraverso le sue esperienze personali. Una lettura che scorre veloce, tra riferimenti letterari e cinematografici, false credenze popolari, esplorazione spaziale e la meccanica celeste a essa necessaria.
In questo libro, pubblicato nell’anno del cinquantesimo anniversario del primo sbarco sulla Luna, Perozzi parte proprio da loro, dagli astronauti del programma Apollo, da quei 12 uomini che, a oggi, sono gli unici esseri umani ad aver camminato su un corpo celeste diverso dalla Terra. Lo fa con uno stile tutto suo, raccontando sì della missione scientifica, ma soffermandosi a presentare gli astronauti come uomini, come persone serie e affidabili nel lavoro, coraggiose al limite della sconsideratezza, ma inclini, come tutti, a quel briciolo di sana sciocchezza nei momenti giusti.
A cinquant’anni dall’Apollo 11 e con la Nasa che vuole riportare gli astronauti a camminare sulla Luna, Perozzi si interroga su nuove missioni lunari con equipaggio e riflette sulla possibilità e utilità della costruzione di una base lunare. Nel suo libro non dà una risposta netta, ma illustra tutta la complessità delle missioni verso la Luna, descrivendo in maniera lineare e comprensibile le particolarità dei moti lunari e le insidie dell’allunaggio.
Dal ricordo di quando, giovane borsista presso il centro operativo dell’Agenzia spaziale europea (Esoc), passò la giornata intera nella biblioteca del centro tra i documenti tecnici Nasa che descrivevano le missioni Apollo, traspare tutto il fascino dell’autore per il nostro satellite naturale. E per la complessità della fisica che occorre conoscere per progettare una missione spaziale e di cui Perozzi riesce efficacemente a dare idea.
Il momento più coinvolgente del libro resta però il racconto di una splendida luna piena perfettamente opposta, nel suo sorgere, al tramonto del Sole, tanto da sembrare un secondo sole in cielo. Un passaggio scritto con trasporto che commuove il lettore, a sottolineare che, se anche a pochissimi privilegiati sarà concesso di metter piede sulla Luna, tutti possono continuare a sognarla, guardandola dalla Terra.
Ettore Perozzi è nato a Napoli nel 1957. Si laurea in Fisica nel 1981 all’Università di Roma "La Sapienza" e da allora si occupa di Dinamica del Sistema Solare, Meccanica Celeste, Missioni Spaziali e Divulgazione Scientifica. Ha lavorato a Roma al Reparto di Planetologia dell’Istituto di Astrofisica Spaziale del CNR, in Germania al Centro Operativo dell’Agenzia Spaziale Europea, all’Osservatorio Astronomico di Teramo, all’Osservatorio di Parigi e attualmente è alla Telespazio (Roma). Oltre alle pubblicazioni scientifiche è coautore di un libro divulgativo sulla Meccanica Celeste e di un libello satirico su come sopravvivere in Germania (illustrato da Bonvi). È responsabile dell’ufficio per la sorveglianza spaziale dell’Agenzia Spaziale Italiana. L’asteroide n. 10027 porta il suo nome.
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