Successe quarant'anni fa, tra l'agosto e l'ottobre del 1978. Sul Soglio di Pietro, dopo la morte di Paolo VI, sedettero Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II: tre papi in meno di tre mesi. Fu un momento cruciale della vita della Chiesa che, pur nella tragedia, ebbe la forza di cambiare il suo volto aprendosi alle spinte innovatrici e avviandosi sulla strada del terzo millennio.
Orazio La Rocca ripercorre, con una cronaca avvincente, quei giorni travagliati. Guidano il lettore anche le interviste a testimoni privilegiati: Joseph Ratzinger, cardinale elettore nei due conclavi del '78; don Diego Lorenzi, segretario personale di Giovanni Paolo I; Gianni Gennari, amico personale di papa Luciani; e Stanislaw Dziwisz, all'epoca segretario personale di papa Wojtyla e oggi cardinale. Ma non si tratta soltanto di una rievocazione storica: è l'arcivescovo Rino Fisichella a sottolineare come le pagine di questo libro, ben oltre il loro valore cronachistico, «possono aiutare ad entrare maggiormente in profondità per riscoprire la forza della fede come ricerca di senso dell'esistenza». Una svolta nella storia della Chiesa, insomma, che segna in profondità la storia di ogni cristiano.
Per i più giovani è un perfetto resoconto giornalistico con testimonianze inedite e per chi ha qualche anno in più è come riaprire l’album dei ricordi.
Orazio La Rocca, vaticanista di La Repubblica per anni e oggi di Panorama, la cronaca la ricorda perché c’era in quell'Anno dei tre Papi, questo è il titolo del suo più recente libro edito da San Paolo che si legge tutto d’un fiato con la velocità della cronaca e la passione della storia.
Non proprio un anno in effetti ma pochi mesi quelli che dal 6 agosto del 1978 conducono al 16 ottobre del 1978. Dalla morte del Papa che aveva chiuso il Concilio Vaticano all’elezione del Papa che ne ha attuato le indicazioni.
Il libro di La Rocca è un racconto di testimonianze, personali in parte, e dei protagonisti di quei mesi convulsi della storia.
A cominciare dalle pagine semi sconosciute di don Diego Lorenzi sulla morte di Giovanni Paolo I, fino al racconto di Gianni Gennari che conobbe Luciani il giorno della sua ordinazione episcopale e lo frequentò durante il Concilio.
I resoconti delle atmosfere mediatiche di fine pontificato, del preconclave e delle immediato post elezione sono intensi.
E si scoprono dettagli dell’epoca poco conosciuti. Come il desiderio vicino alla concretizzazione di Paolo VI di dimettersi nel 1977 con l’idea di andare in un monastero benedettino magari in Svizzera, o l’angoscia di Albino Luciani dopo il colloquio con Suor Lucia che gli predisse il papato e la morte e forse qualche altra cosa che non sapremo mai.
E poi Giovanni Paolo II, il Papa venuto dall’ Est eletto forse anche per lo scivolone mediatico del cardinale Siri con la sua intervista pre conclave su La Gazzetta del Popolo.
Sembra di rileggere le pagine dei giornali di quei 71 giorni intensi come quelli vissuti dopo la rinuncia di Benedetto XVI. Una cronaca da cui imparare per l’oggi.
Il 1978 è un anno di ricordi ... di quei 71 giorni che hanno cambiato la storia.
Il 1978 fu, come scrive La Rocca, “un momento epocale per la cattolicità e per il mondo intero su cui ancora c’è tanto da scoprire”.