Un saggio di Cesare Catananti, pubblicato dall'editore: San Paolo Edizioni nella collana "Attualità e storia".
Negli anni che vanno dal 1940 al 1945 un turbine nero scuote il mondo. Gli orrori delle ideologie trasformati in regimi, da quello nazista a quello fascista, a quello sovietico, lasciano una scia di sangue indelebile.
Ma misteriosamente nell'addensarsi di tanto buio e terrore, luci si accendono e si oppongono alla tenebra.
Tra il 1943 e il 1944 Roma è occupata dalle truppe tedesche, che si preparano all'affronto ultimo, all'ultimo assalto: quello al Vaticano.
Quel minuscolo Stato che ostinatamente si oppone alla barbarie, quel Pontefice, Pio XII, che senza gesti roboantiroboanti e appelli barricadieri, non smette però di avvertire del pericolo che incombe sull'umanita', non smette di dare rifugio a fuggiaschi ebrei, a combattenti alleati, a oppositori dei regimi.
Nel minuscolo Stato, intorno al Pontefice (che i nazisti progettano di rapire e tenere in ostaggio, magari poi anche di eliminare), si dipana una fitta rete di spionaggio, di intrighi, di connivenze e di strenue opposizioni. Il piccolo esercito composto dalla Gendarmeria vaticana e della Guardia svizzera elabora piani di resistenza al possibile assalto nazista.
Un capitolo poco noto, fino a oggi, non documentato che oggi possiamo conoscere nei dettagli e nella sua totale drammaticità grazie al saggio appena mandato in libreria scritto da Cesare Catananti, medico ed ex direttore generale del Policlinico Gemelli a Roma.
L'autore ha potuto consultare materiale inedito della Gendarmeria vaticana.
Da queste pagine emergono colpi di scena e protagonisti inediti. A cominciare da Giovan Battisti Montini, futuro Papa Paolo VI, nel suo, ruolo di sostituto della Segretaria di Stato, nella sua opera costante di protezione del Papa, della Curia, dei perseguitati che cercano scampo tra le mura vaticane. Nella consapevolezza chiara della minaccia concreta di un assalto e di un'aggressione nei confronti del Santo Padre, vengono elaborati contro-piani per organizzare una strenua resistenza.
È commovente leggere quel che viene testimoniato nel libro, ossia come quel piccolo esercito di circa duecento uomini prepara la sicurezza delle mura, pensa a come proteggere le varie porte di accesso che potrebbero essere assaltate, come si preveda uno stato d'assedio e quindi si prepari una scorta di viveri e acqua.
Di come, nella previsione del peggio, ci sia l'indicazione precisa di ritirarsi nelle sale del Palazzo Apostolico e rimanere tutti insieme, a resistere, gettandosi alla fine in un combattimento corpo a corpo, fino alla morte, avendo come scopo unico quello di difendere ad ogni costo la persona di Pio XII.
La leggenda nera sui presunti silenzi del Vaticano, del Pontefice, sugli orrori perpetrati dal nazifascismo si dissolve, dinanzi alla testimonianza precisa, dettagliata e allo stesso tempo accorata che prende corpo da questo racconto, il cui ritmo è scandito da lettere, rapporti, dispacci. Testimonianze vive, per non dimenticare mai.