Romanzo curioso e divertente da leggere. A metà tra thriller e giallo. Siamo in un futuro solo apparentemente fantascientifico, infatti tutte le situazioni (mancanza di acqua, tecnologie super avanzate, fine della privacy, ecc.) sono in realtà processi di cui siamo già testimoni e che nel libro sono soltanto portati a compimento.
Anno 2067. I palestinesi hanno conquistato quasi tutta Israele e il mondo, ormai preda della siccità, è governato da multinazionali cinesi, giapponesi e ucraine che controllano le sorgenti e la distribuzione di acqua fresca. Maya è alla ricerca del marito Ido, un ingegnere giovane e brillante scomparso improvvisamente proprio quando stava per mettere a punto la sua invenzione, il ji-ji, un sistema di depurazione dell’acqua piovana che avrebbe consentito a ognuno di procurasela da solo e quasi gratuitamente. Tra giallo e thriller, Idromania ci racconta un futuro non troppo lontano e facilmente immaginabile, un futuro dove lo sviluppo delle tecnologie è altrettanto rapido quanto lo sfaldarsi dei legami sociali. Un romanzo intelligente e inquietante che fa sorgere domande particolarmente attuali e al tempo stesso tiene il lettore con il fiato sospeso per la sorte di Ido e per la tenacia e il coraggio di Maya che lotta per ritrovare il marito e liberare il proprio villaggio dai mercanti dell’acqua.
Assaf Gavron è nato nel 1968. Ha pubblicato sette romanzi imponendosi come una delle nuove voci più originali di Israele. I suoi libri sono tradotti in numerose lingue e acclamati da pubblico e critica (in italiano: La mia storia, la tua storia, Mondadori 2009 ). È il traduttore in ebraico di Philip Roth, Jonathan Safran Foer e altri importanti scrittori di lingua inglese. È anche capitano della squadra di calcio degli scrittori israeliani e canta nel gruppo rock The Mouth and Foot. Dopo aver abitato a Londra, Vancouver e Berlino oggi vive Tel Aviv.