San Giovanni Paolo II è stato un grande testimone della fede, un grande uomo di preghiera che ha vissuto completamente immerso nel suo tempo e costantemente in contatto con Dio, una guida sicura per la Chiesa in tempi di grandi cambiamenti.
Rimangono come eredità le sue encicliche, le sue encicliche sociali, i suoi insegnamenti quotidiani, il nuovo Catechismo della Chiesa cattolica.
Rimangono impresse nella memoria, a noi che abbiamo vissuto gli anni del suo lungo e fecondo pontificato, la sua grande passione per l’umano, la sua apertura, la sua ricerca del dialogo con tutti, la sua determinazione nel mettere in atto ogni tentativo per fermare le guerre, la sua propensione ad andare incontro a chiunque e ad abbracciare chi soffre.
Con lui, primo Vescovo di Roma proveniente dall’Europa dell’Est, la 'Chiesa del silenzio', la Chiesa dei martiri d’Oltrecortina, ha trovato voce e non sono da dimenticare, le sue sofferenze personali.
Precocemente orfano di madre, vive il dramma della morte dell’amatissimo fratello e poi del padre.
Quando entra nel Seminario clandestino di Cracovia ha perso tutti i suoi familiari più stretti e tanti suoi amici perdono la vita durante la guerra.
Già Papa, rivelerà che ogni giorno si domandava perché il Signore lo avesse lasciato vivo, mentre intorno a lui così tante persone morivano.
Le sofferenze che ha vissuto lo hanno forgiato e hanno reso ancora più forte la fede cristiana alla quale era stato educato in famiglia.
È stato uno straordinario educatore di tanti giovani che attraverso di lui, giovane prete, venivano introdotti nel cammino di una fede concreta, testimoniata, vissuta in ogni istante della vita.
San Giovanni Paolo ha sofferto anche da Papa, ha subito il terribile attentato del 1981, e ci ha testimoniato che anche nella difficile prova della malattia, si può restare lieti e restare sempre noi stessi.
Ormai quindici anni ci separano dalla sua morte. Tre lustri possono essere pochi, ma sono tanti per i ragazzi e i giovani che non l’hanno conosciuto o che di lui hanno soltanto qualche vago ricordo dai tempi dell’infanzia. Per questo nel centenario della sua nascita era giusto far memoria di questo grande santo testimone della fede che Dio ha donato alla sua Chiesa e all’umanità.
Da un testo concesso in esclusiva ad 'Avvenire' tratto dalla prefazione del Santo Padre al libro 'San Giovanni Paolo II: 100 anni. Parole e immagini' (Papa Francesco) - Avvenire martedì 5 maggio 2020