Innanzi tutto non si trovano negozi (esclusi alcuni supermercati) che indichino una corsia preferenziale per le persone disabili e se ti trovi in coda sostenuto dal “tuo bastone” nessuno ti lascia passare avanti ... insomma, atteggiamenti che ci hanno fatto pensare all’educazione civica e al galateo, che una volta la scuola e la famiglia ci insegnavano.
È vero che in questo anno scolastico l'educazione civica è stata nuovamente introdotta, come insegnamento, nelle scuole di ogni ordine e grado. È una sfida che vuole aiutare gli alunni a vivere l'appartenenza alla comunità più ampia, alle Istituzioni, allo Stato … scoprendo i propri diritti e i propri doveri.
L’educazione civica nella scuola era sta introdotta da Aldo Moro nel lontano 1958 (all’ora Ministro dell'Istruzione durante i governi Zoli e Fanfani), l'educazione civica è poi diventata obsoleta negli anni '90, per poi tornare a far parlare di sé.
Oggi diventa sempre più urgente il recupero di una dimensione educativa che formi i giovani sui principi che consentono uno sviluppo civile della società e la conservazione dei legami di coesione sociale, indispensabili per immaginare un futuro vivibile e uno sviluppo possibile per il nostro Paese.
Nella scuola e nella società più in generale, si assiste da anni al progressivo indebolimento del senso di responsabilità e del rispetto reciproco.
La scuola è il luogo dove si formano i cittadini e dove i piccoli e le loro famiglie apprendono il vivere consociato in modo responsabile ed attento, sin dalla scuola per l’infanzia, in un percorso di conoscenza della Costituzione e dei suoi principi fondamentali, quali l’eguaglianza con le sue declinazioni più urgenti quali il contrasto alla disparità di genere, di etnia e di religione.
Vogliamo anche ricordare che al giorno d’oggi non esiste più il galateo come lo aveva designato Monsignor Della Casa, i costumi si sono evoluti e, con il passare del tempo, ogni consiglio scritto in passato sembra essere stato superato.
Questo, però, non vuol dire che non esistano più regole da seguire: l’etichetta è in continua evoluzione e riesce a unire sia nuove esperienze che vecchi usi. Se, dunque, cambia nella sua sostanza, lo scopo del galateo è sempre lo stesso: il rispetto del prossimo, una convivenza gradevole tra individui e una società più armoniosa per il benessere di tutti.