Non si conosce l’origine del nome “carnevale”, ma nell’antica Roma, in questo stesso periodo, venivano festeggiati quei riti da cui sono derivate le nostre usanze.
Febbraio era il mese delle purificazioni, dedicato al dio Febris e bisognava celebrare i riti funebri per i Mani, divinità del mondo sotterraneo, in quanto si supponeva i morti reclamassero cerimonie in loro onore. Sui sepolcri gli si portavano piccoli doni come corone, offerte, o del grano con del sale e si facevano preghiere. La terra cominciava a risvegliarsi dal sonno invernale e, durante il Carnevale, si festeggiava la sua ritrovata fecondità, che doveva nutrire gli animali e gli uomini. Grande valore aveva la capacità di ridere. Il riso aveva il potere di sconfiggere la morte e il lutto ed era collegato alla fertilità della natura e degli uomini. Per i Greci e i Romani, le divinità del riso, Ghelos e Risus, erano sacre e venerate.
Quello del 2021 sarà un carnevale sottotraccia. Il Covid, d'altronde, ha bruciato anche il Carnevale di quest’anno. Niente parate, niente sfilate di carri, niente manifestazioni né feste in maschera stanti i vari divieti che proibiscono assembramenti pubblici e spostamenti.
Sono stati cancellati carnevali famosi e popolari, e ricorrenze turistiche che solitamente aggregano migliaia di persone, come Viareggio, Ivrea, Chivasso, Santhià, Acireale e tutto il ventaglio di manifestazioni pubbliche piccole e grandi sparse nella penisola. In base al calendario,
Martedì Grasso, cadrà il 16 febbraio. Il periodo di carnevale è iniziato formalmente il 31 gennaio: la Chiesa cattolica fissa infatti alla domenica di Settuagesima - circa 70 giorni prima della domenica di Pasqua - l'inizio del Tempo di Settuagesima o Carnevale.
L’11 febbraio sarà Giovedì Grasso, il 14 febbraio sarà la domenica di Carnevale e il 16 febbraio si festeggerà appunto il Martedì Grasso che ne segna la fine. Il giorno successivo si celebra il Mercoledì delle Ceneri che apre il periodo della Quaresima.